Il teatro barocco
I secoli XVII e XVIII videro l'affermarsi di un nuovo tipo di edificio teatrale:
la sala barocca o all'italiana, caratterizzata da una pianta allungata, originariamente ad "U" ed in seguito a ferro di cavallo, dotata di un imponente ed elaborato boccascena e di una serie di palchetti tramezzati accessibili da ingressi autonomi.
Questa tipologia costituira' un prototipo del teatro non solo in Italia ma in tutta Europa fino alla fine dell'800.
Tale modello, affermatosi dopo un lungo periodo di sperimentazione che vide il passaggio dall’antica struttura a gradoni, ancora presente nel Teatro Farnese di Parma (1618) e nel teatro a
Sabbioneta di Vincenzo Scamozzi, alla pianta mistilinea del Teatro degli Immobili (poi Teatro della Pergola) di Firenze, venne a fissarsi definitivamente nel Teatro alla Scala di Milano (1778).
Non sufficientemente evidenziato storicamente anche il contributo fornito da Giacomo Torelli ideatore del
Teatro della Fortuna a Fano, edificato nel 1665 che anticipò in molti aspetti il modello di teatro “all’italiana” e caratterizzato da una pianta a U con file di palchi lignei sovrapposti, un imponente boccascena ed un palcoscenico ricco di geniali apparati scenici.
Protagonisti indiscussi di questo periodo di cambiamento furono i membri della famiglia
Galli Bibiena, una vera e propria dinastia di architetti e scenografi che, nel corso di tre generazioni (dalla fine del Seicento alla fine del Settecento), interpretarono le numerose ed eterogenee tendenze dell'epoca.
Fautori, per motivi di acustica, di edifici a pianta svasata come il Teatro dei Rinnovati di Siena, furono al centro di aspre polemiche che vedevano, invece, nei teatri a pianta ellissoidale il concretizzarsi delle teorie scientifiche sorte in quest'epoca sull'argomento.
Per quanto riguarda l'apparato
scenotecnico, il Seicento si caratterizzo' per il definitivo affermarsi del boccascena come struttura architettonica portante e per l'abbandono del sistema dei
periaktoi in favore di quinte piatte scorrevoli, disposte in diagonale verso il centro della scena e azionabili tramite funi legate ad un argano posizionato nel sottopalco.
Per ospitare la dotazione di scene di repertorio e la grandiosa mole dei macchinari, divenuti stabili, il palcoscenico viene ampliato in profondita' ed altezza e furono create zone di servizio, mentre lo spazio scenico, dal proscenio, si allungo' in profondita' grazie anche a sapienti artifici ottici.
La gerarchia nobiliare si vedeva riflessa nella disposizione del pubblico: un imponente palco reale si trovava al centro dell’auditorio, gli spettatori di minor importanza occupavano file di balconi rialzati dietro al palco reale, gallerie lungo i lati della sala ed una platea bassa centrale.
Nel teatro barocco, gli attori recitavano davanti ai pannelli della scenografia, ma dietro l’arco di proscenio. Lo spazio dedicato all’azione teatrale era quindi relativamente ridotto, essendo impossibile per gli attori avvicinarsi troppo alle scene per non smascherare l’effetto ottico determinato dalla prospettiva solida accelerata.